domenica 5 febbraio 2012

Attenti ai libri!

Lo scacchista che intenda migliorare il proprio livello di gioco non può esimersi dalla consultazione di testi specializzati: ne trarrà certamente beneficio, purchè non si limiti ad assorbirne pigramente il contenuto, ma lo vagli criticamente. Quando si commentano partite caratterizzate da complesse schermaglie tattiche è umano commettere imprecisioni, specie se non si controlla con un software, sempre utile per scovare errori e inattese possibilità combinative (si veda anche l'articolo qui sotto "Mosse da uomo e mosse da computer"). Sappiamo che di strafalcioni è infarcita una letteratura fortunatamente minoritaria, fatta di titoli roboanti e persino truculenti, quali "Come sconfiggere qualsiasi avversario in venti mosse" oppure "Come diventare un killer della scacchiera", generalmente dedicata ad aperture strampalate ribattezzate con i nomi più fantasiosi, i cui autori sono sempre prodighi di mosse efficaci per il colore 'giusto' e altrettanto avari per il colore 'sbagliato', quando non mettono insieme quattro partite corredate di note approssimative al solo scopo di ricavarne qualche soldo.

Lev Polugaevskij
Per tornare ad argomenti seri, le inesattezze non mancano neppure nei testi considerati classici. Il lettore probabilmente conoscerà
"Il labirinto siciliano", l'opera dello scomparso Grande Maestro russo Lev Polugaevskij dedicata alla sua apertura preferita: un libro che dovrebbero leggere tutti gli scacchisti, anche coloro che non giocano la difesa siciliana, per il rigore e la dovizia di esempi con cui sono trattati temi tattici e strategici, quali il vantaggio di sviluppo, l'attacco contro il Re al centro, gli attacchi contrapposti ad arrocchi eterogenei, la tecnica difensiva, lo sfruttamento delle case deboli, il legame tra l'apertura e il mediogioco e tra questo e il finale.
Una delle partite esemplari commentate da Polugaevskij (vol.I, pp.112-4 dell'edizione italiana) è la Nei-Darga, giocata a Beverwijk nel 1964, che vede trionfare lo spericolato attacco del Bianco contro il Re nero intrappolato al centro.

Non è il caso di commentare le singole mosse di questo avvincente incontro, in cui il conduttore dei pezzi bianchi precorre una variante della Najdorf oggi ben nota, in cui tuttavia l'Alfiere camposcuro del Bianco si porta nella casa g5 in posizione più attiva, mentre qui invece rimane in e3 dietro i propri pedoni. Vorrei solo far notare che alla 17.ma mossa, dopo una sequenza pressochè forzata, il Nero poteva optare, in luogo della cauta 17. ... Rc7, per la più incisiva 17. ... Ce4!


dopo 18...Ce4

che mette in discussione la correttezza dell'attacco.
Polugaevskij
liquida questa possibilità sostenendo che favorisce il Bianco dopo 18.Ab6+, come deve aver pensato anche il povero Darga. Ma è proprio così? Dopo 18.Ab6+, il gioco prosegue con 18. ... Dxb6 19.Cf7+ Rc8, con le seguenti diramazioni tutte vincenti per il Nero!:
1) 20.Dxe7? Txa2 e il Bianco non riesce a parare tutte le minacce sul suo Re: 21.Dxd7+ Rb8 22.b3 De3+ 23.Rb1 Cc3 matto (oppure 23.Td2 Ta1+ 24.Rb2 Dc3 matto).
2) 20.Cxh8?? Ag5+ 21.Rb1 Cc3+ 22.Ra1 Txa2 matto.
3) 20.Dxd7+ Rb8 21.a4! (l'unica: a 21.a3 seguirebbe 21. ... Txa3) Tc8 con posizione vincente per il Nero, a causa del vantaggio di materiale e dell'imminente attacco sul Re bianco.
4) 20.Dxb6 Cxb6 21.Cxh8 Cf2, con vantaggio di materiale per il Nero sufficiente a vincere.

Come si vede, 17. ... Ce4! sembra assicurare la vittoria al Nero, ma è difficile trovare il bandolo della matassa anche per un esperto Grande Maestro, tanto è vero che non vi sono riusciti i due che hanno giocato la partita e il terzo che l'ha commentata.
L'attacco condotto con il sacrificio di due figure era dunque scorretto? Direi di no, per due motivi. In primo luogo, la partita con l'avversario di fronte e con l'orologio al fianco differisce dall'analisi condotta nella quiete del proprio studio: una mossa teoricamente dubbia eseguita a tavolino può avere efficacia agonistica e psicologica, costringendo ad esempio a una difficile difesa chi è in ritardo di tempo.
Inoltre, secondo il programma Fritz 13, il Bianco ha quantomeno il mezzo punto garantito anche dopo 17. ... Ce4!, purchè giochi la semplice e buona 18.Cxb7+! con il seguito: 18. ...Dxb7 19.Txd7+! Dxd7 20.Td1 Cd6! 21.Db3 Re8 22.exd6 Axd6 23.Te1 Rd8 24.Td1 Re8 ( 24. ...Rc8?! 25.Dc4+ Dc7 26.De6+ con successiva cattura dell'Alfiere in d6, oppure 25. ...Rb8? 26.Txd6!) 25.Te1 Rd8, con ripetizione di mosse (inutile 25. ...Rf8 per via di 26.Tf1+).

in questo diagramma animato potete visualizzare tutta l'analisi

Possiamo dunque concludere che questa complessa linea della difesa siciliana, così come avviene nella sua gemella con l'Alfiere camposcuro del bianco in g5, conduce ad una posizione di parità, a meno che non vengano proposte nuove analisi.

Giulio Francalanci

LEONIS POLVGAEVSKIJ D.M.

potete godervi alcune partite commentate del Grande Maestro Lev Polugaevskij
a questo link